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Sicurezza nel porto di Trieste: firmato protocollo d’intesa presso la Prefettura

Trieste, 3 agosto 2023 – Un passo avanti volto a implementare le misure preventive e proattive per evitare incidenti e per migliorare le condizioni di lavoro all’interno dello scalo giuliano. Va in questa direzione il nuovo protocollo d’intesa siglato oggi, con il coordinamento istituzionale della Prefettura di Trieste, in tema di sicurezza in ambito portuale.

 Il documento modifica la versione vigente del 2015, incorporando le revisioni già introdotte due anni fa e gli esiti degli approfondimenti definiti negli ultimi mesi.

Nella fattispecie le modifiche apportate nel 2022 hanno comportato l’estensione del campo di applicazione del protocollo alle aree logistiche di FREEeste e Fernetti, il coordinamento tra RLSS del porto con gli RLST del comparto Edilizia, l’introduzione di un codice deontologico per gli RLSS, l’incorporazione della nuova procedura di intervento delle unità esterne di pronto soccorso nell’ambito dello scalo giuliano. Le innovazioni di quest’anno sono invece state definite presso il primo tavolo prefettizio riunitosi a seguito del tragico infortunio mortale accaduto a febbraio sulla banchina del terminal container, e sono state sviluppate attorno a cinque punti chiave.

 

Valorizzazione del ruolo degli RLSS e delle modalità di comunicazione tra rappresentanti dei lavoratori e funzioni apicali delle imprese portuali.

Il protocollo promuove in ambito portuale una fattiva collaborazione e coordinamento tra RLS delle imprese, incluse quelle edili che si trovano ad operare nello scalo e gli RLS Territoriali del comparto edilizia.

Il distacco degli RLS di Sito portuale si conferma in modo totale rispetto alle imprese di provenienza e viene finanziariamente sostenuto dall’Autorità di Sistema Portuale per un numero di tre figure di RLSS.

Oltre a tutte le attribuzioni e compiti affidati agli RLSS, sono introdotti anche i rispettivi codici di condotta e definite le modalità per comunicare con le altre Autorità che sottoscrivono il Protocollo d’Intesa. Sono sancite le modalità di comunicazione con le imprese e di gestione del riscontro alle segnalazioni promosse da parte dei lavoratori. Viene ribadita la necessità di coinvolgere i RLSS nelle più critiche attività di individuazione dei rischi interferenziali in ambito portuale.

  

Un porto alcol free

Si riconosce che l’intero ambito portuale, spazi comuni inclusi, è a tutti gli effetti un luogo di lavoro e come tale deve essere libero da persone che vi accedono in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze psicotrope. L’alcol non può essere venduto, assunto o trasportato allo scopo dell’assunzione in ambito portuale.

 

Implementazione e certificazione dei Sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro e adesione al modello WHP

Entro tre anni tutte le imprese di operazioni e servizi portuali dovranno conseguire la certificazione del proprio SGSSL da parte di organismi di parte terza riconosciuti da ACCREDIA prevedendone il mantenimento, quale requisito per il rinnovo dell’autorizzazione allo svolgimento delle attività portuali e adesione al programma WHP - Workplaces Healt Promotion.

 

Innovazione tecnologica continua, anche in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Investimento costante e misurabile nell’ambito dell’innovazione anche tecnologica della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Tutte le imprese portuali dovranno redigere, attuare e verificare annualmente un piano di investimenti anche tecnologici in materia di innovazione sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

 

Formazione e addestramento specifico

Solo con la formazione specifica i lavoratori possono essere avviati alle relative mansioni in porto. L’abilitazione alla mansione passa attraverso un percorso di formazione e addestramento ad hoc. Si prevede un processo di progressiva certificazione individuale delle competenze con la partecipazione della Regione FVG.

 

Zeno D’Agostino, presidente dei porti di Trieste e Monfalcone, durante la firma ha ringraziato tutti i firmatari del protocollo e ha osservato che “Il porto è un sistema in continuo cambiamento quanto a modello organizzativo, tecnologie, mansioni, dimensioni, vettori. In questo contesto estremamente complicato dobbiamo continuare a investire in sicurezza”. Ma nel merito secondo D’Agostino “a prescindere da elementi di sanzione e controllo, occorre favorire lo sviluppo di un ambiente che abbia sempre maggiore competenza e coscienza rispetto al valore della sicurezza come tema culturale. Su questo versante dobbiamo continuare a impegnarci per accrescere la maturità e la sensibilità di tutti i soggetti, da quelli istituzionali a quelli imprenditoriali privati”.

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pubblicato il 2023/08/03 16:05:00 GMT+2 ultima modifica 2023-11-22T17:10:04+02:00